Prof. Mario Francesco Fraioli
Professore di Neurochirurgia – Cattedra di Neurochirurgia Università di Roma Tor Vergata
Neurochirurgo – UOC di Neurochirurgia, Policlinico Universitario di Roma Tor Vergata
Membro dell’Editorial board della rivista internazionale Austin Journal of Medical Oncology
Skills: Chirurgia trasfenoidale per adenomi ipofisari e tumori della regione diencefalo-ipofisaria; Chirurgia e trattamenti mininvasivi per nevralgia del trigemino; Chirurgia per tumori cerebrali; Chirurgia per tumori spinali; Microchirurgia e approcci mininvasivi per ernie/spondilosi cervicali; Microchirurgia e approcci mininvasivi per ernie/stenosi lombari; Chirurgia della cerniera cranio-spinale mediante approccio transorale; Trauma cranico/spinale
La Nevralgia del Trigemino (NT) è un disordine neuropatico che colpisce il nervo trigemino, il quinto nervo cranico, responsabile della trasmissione di informazioni sensoriali (come tatto, temperatura e dolore) dalla regione facciale al cervello.
La nevralgia del trigemino si manifesta con episodi di dolore intenso e lancinante localizzato nella zona del volto innervata dal nervo trigemino, inclusi occhi, labbra, naso, cuoio capelluto, fronte, aree cutanee esterne, dentatura e mucose interne della mascella e della mandibola.
Il dolore è spesso descritto come scosse elettriche e può essere innescato da attività quotidiane quali radersi, masticare, parlare o lavarsi il viso. La causa più comune è il conflitto vascolo-nervoso, dove un’arteria comprime il nervo trigemino, danneggiando la sua guaina mielinica e causando attivazioni anomale degli impulsi nervosi. Possono però esservi altri fattori eziologici, anche di grave entità.
La Nevralgia del Trigemino è una condizione cronica che può avere un impatto significativo sulla qualità della vita di chi ne soffre, pertanto la presa in carico e la gestione del Paziente richiede un approccio multidisciplinare per appropriati diagnosi e trattamento terapeutico e/o interventistico.
PROTOCOLLO TERAPEUTICO
- Terapia medica (prima opzione terapeutica in ogni caso)
Quando la terapia diventa inefficace o il paziente è intollerante, si selezionano le seguenti terapie in base alle caratteristiche del paziente (età, condizioni generali) e della nevralgia (branca interessata, intensità del dolore)
- Radiochirurgia/Radioterapia stereotassica ipofrazionata
Procedure non invasive, non gravate da rilevanti deficit neurologici di sensibilità, né da complicanze, nella esperienza della CIRAD: esente da qualsiasi compromissione ipo-disestesica facciale soprattutto la forma stereotassica ipofrazionata. Rappresentano oggi la prima opzione terapeutica per ogni forma di nevralgia trigeminale. Successo sulla nevralgia è prevedibile in circa il 70% dei casi e si ottiene nell’arco di alcune settimane. Le recidive sono circa il 20 %, ma le tecniche sono ripetibili.
- Termocoagulazione controllata differenziale del ganglio di Gasser e radicole retrogasseriane
Procedura che consente un immediato e duraturo risultato terapeutico provocando ipo-anestesia nel territorio della branca trigeminale inter essata. Oggi è indicata nella nevralgia trigeminale isolata della III branca (la ipo-anestesia nel territorio di innervazione della IlI branca è ben tollerata dai pazienti)
- Infiltrazione periferica delle branche trigeminali con alcool
Procedure ambulatoriali che consentono un beneficio temporaneo, da 1 a 3 anni, indicate nei pazienti con N.T. in prima o seconda branca consentendo un precoce risultato terapeutico entro pochi giorni.
- Microdecompressione vascolare
Trattasi di un intervento neurochirurgico maggiore che può essere praticato in pazienti selezionati, relativamente giovani ed in buone condizioni generali, con evidenza di conflitto neuro vascolare alla RM. La causa della nevralgia non è il conflitto neuro vascolare, che è solo una concausa, come dimostra l’elevato numero di nevralgie del trigemino senza evidenza di conflitto né alla RM né in sede autoptica; come anche la presenza di conflitti neurovascolari in assenza di nevralgia. Successo sulla nevralgia si ha nel 70% di casi circa, in assenza di deficit neurologici. Le recidive sono circa il 20%. La mortalità operatoria è molto rara, tuttavia presente (circa 0,5%).
- Compressione del ganglio di Gasser con palloncino
Tecnica percutanea che agisce per compressione prolungata dell’intero ganglio di Gasser, procurando ipo-anestesia facciali poco controllabili. Oggi è raramente impiegata, se non in particolari casi.
- Glicerolizzazione del ganglio di Gasser
Raramente oggi è impiegata, perché pur non provocando generalmente deficit neurologici, presenta tasso di recidive molto elevato.