Descrizione
Informazioni
L’ecografia scrotale è un esame non invasivo che permette di valutarne il testicolo nelle sue diverse componenti (didimo, epididimo, vasi spermatici) e funicolo spermatico.
L’esame permette la valutazione volumetrica e strutturale della sede dei testicoli. Fornisce informazioni sulla struttura dei testicoli stessi (per esempio presenza di patologie focali quali i tumori) e su eventuali patologie degli annessi testicolari (es. cisti dell’epididimo, idrocele).
L’esame risulta di fondamentale importanza per il riscontro della volumetria testicolare e l’eventuale presenza di dilatazione dei vasi venosi che avvolgono il testicolo stesso. Tale condizione patologica nota come varicocele è approfondita con l’ausilio dell’eco color Doppler che permette di stabilirne il livello di gravità.
L’esperienza dell’operatore risulta, così come in tutti gli esami ecografici, imprescindibile alla corretta esecuzione dell’esame stessa ed alla reale efficacia dello studio ultrasonografico. Talvolta è necessario effettuare l’esame anche in clinostatismo (in piedi) in modo da valutare un possibile incremento della dilatazione del plesso venoso durante compressione addominale.
E’ ritenuto il “gold standard” per il riscontro e la stadiazione delle patologie focali. Tra queste troviamo tumori siano essi di tipo benigno che maligno nonché la possibilità di riscontrare eventuale aumento dimensionale delle stazioni linfonodali inguinali per un corretto inquadramento della patologia eteroformativa.
L’esame ecografico dei testicoli risulta elemento fondamentale anche nel percorso di fecondazione medicalmente assistita. Questo perchè permette di valutare le caratteristiche strutturali dei didimi e l’eventuale presenza di stasi spermatica a livello del funicolo e/o ectasia venosa.
Tali elementi sono imprescindibili per il clinico per inquadrare al meglio la coppia e consigliare eventuali terapie di tipo sia medico che chirurgico idonee a migliorare la qualità del liquido seminale.
L’esame ultrasonografico dei testicoli deve essere eseguito mediante ecografi di ultima generazione e sonde lineari ad alta frequenza (almeno 12 MHz) e non prevede alcuna specifica preparazione.
In quale misura questo esame dipende dall’esperienza e dalle capacità dell’operatore
In misura totale. L’esame deve essere affidato esclusivamente ad un operatore molto esperto. Solitamente un medico internista o un radiologo che abbia seguito un training specifico.
Si richiede un operatore profondamente avvezzo a riconoscere le immagini ecografiche. La sua capacità nell’interpretare le immagini, rappresenta l’elemento fondamentale che fa di tale metodica uno strumento diagnostico di formidabile capacità.
E’ inoltre richiesta una profonda conoscenza della fisiopatologia e sulla storia naturale delle affezioni di tale organo.
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