Il Thin Prep Pap Test su strato sottile rappresenta un passo avanti rispetto al pap test migliorando significativamente la qualità e la rappresentatività del preparato. Esso consente infatti di preparare un vetrino di più alta qualità, premessa indispensabile per una lettura efficace da parte del citologo. Una volta effettuato il prelievo, infatti, le cellule si introducono in un liquido di conservazione, invece di essere fissate su un vetrino. In questo modo è possibile conservare pressoché tutto il materiale prelevato. Ricerche cliniche condotte su migliaia di donne hanno dimostrato che il thin prep-pap test aumenta in misura significativa l’identificazione di cellule precancerose.
Per lungo tempo il tumore della cervice ha rappresentato la forma più frequente di cancro nelle donne, ma la situazione è profondamente cambiata negli ultimi anni.
Infatti nel mondo occidentale il numero di decessi per questa neoplasia continua a diminuire grazie all’introduzione del pap-test, un esame di screening molto efficace.
Ogni anno in Italia si diagnosticano circa 2,300 nuovi casi prevalentemente in forma iniziale, mentre solo una donna su 10,000 riceve una diagnosi di tumore alla cervice in stadio avanzato. In quest’ultimo caso la mortalità è elevata ed ogni anno in Italia ci sono circa 430 donne che muoiono per il carcinoma alla cervice.
Al contrario, la malattia diagnosticata precocemente è altamente curabile.
Il principale fattore di rischio per il tumore della cervice è l’infezione da papilloma virus (HPV) che si trasmette prevalentemente per via sessuale.
Tuttavia non tutte le infezioni da HPV hanno come esito il cancro della cervice.
La maggior parte delle donne che contrae il virus, infatti, è in grado di eliminare l’infezione grazie all’efficienza del proprio sistema immunitario, senza conseguenze per la salute ed inoltre non tutti gli oltre 100 virotipi di HPV conosciuti sono pericolosi dal punto di vista oncologico.
Altri fattori che possono aumentare il rischio di tumore della cervice sono il fumo di sigaretta, la presenza in famiglia di parenti stretti con questo tumore, una dieta povera di frutta e verdura, l’obesità.
Le fasi iniziali del cervicocarcinoma sono in genere asintomatiche ed è per questo che lo screening riveste un ruolo particolarmente efficace in questo tipo di tumore.
Tra i campanelli di allarme che possono far sorgere il sospetto di tumore della cervice uterina ci sono innanzitutto le perdite anomale di sangue (dopo un rapporto sessuale, tra due cicli mestruali o in menopausa), ma anche perdite vaginali continue anche non ematiche o dolore durante i rapporti sessuali.
Nella maggior parte dei casi l’infezione da HPV non determina subito la comparsa di un carcinoma vero e proprio ma lo sviluppo di quelle che i medici chiamano lesioni precancerose: CIN (neoplasia cervicale intrapiteliale) o SIL lesione intraepitaliale squamosa.
Queste lesioni possono progredire più o meno lentamente verso forme tumorali invasive oppure regredire spontaneamente anche senza alcun trattamento.
Nel corso della visita il ginecologo può effettuare lo screening per il cervicocarcinoma attraverso l’esecuzione di un test semplice, rapido ed indolore chiamato pap test.
E’ proprio grazie alla diffusione di questa metodica che è stato possibile effettuare diagnosi precoci e quindi ridurre notevolmente la mortalità per cancro cervicale.
Per eseguire il pap test non ci sono regole particolari, eccetto essere al di fuori del flusso mestruale e non fare uso di trattamenti locali (ovuli vaginali, creme vaginali, lavande) nei due-tre giorni precedenti . L’ideale sarebbe inoltre astenersi dai rapporti sessuali nei due giorni precedenti l’esame.
Tutte le donne dovrebbero eseguire lo screening a partire dall’inizio dell’attività sessuale. Aver eseguito il vaccino per HPV non esonera le donne dal test di screening ed anche la gravidanza non è una controindicazione all’esecuzione del test.
Essendo un test di screening non va eseguito solo in caso di comparsa di sintomi particolari ma regolarmente anche in assenza di sintomatologia
Il ginecologo preleverà le cellule dal collo dell’utero e le fisserà su un vetrino che verrà inviato al laboratorio di citopatologia, dove gli anatomopatologi lo esamineranno per individuare eventuali cellule cancerose o precancerose.
In conclusione il pap test ed il thin prep pap test sono esami di screening fondamentali per una donna e vanno fatti regolarmente. Naturalmente nel caso in cui il risultato non fosse negativo andranno seguite le indicazioni del ginecologo, il quale effettuerà dei test di approfondimento e indirizzerà verso le migliori scelte diagnostico terapeutiche