Negli ultimi anni sono stati fatti degli enormi progressi in ambito tecnologico ed in particolare diagnostico. L’ecografi a ad alta defi nizione (sonde con frequenza superiore ai 12MHz) è divenuta una realtà negli strumenti di alta fascia ed ha permesso un decisivo incremento delle capacità diagnostiche in particolare in ambito senologico.
L’ecografi a, che ha avuto negli anni passati un ruolo più marginale, con l’avvento dell’alta defi nizione si è, altresì, imposta come metodica indispensabile per un corretto approccio allo studio del seno. In particolare in donne giovani con seni anche detti “densi” ossia fortemente “ghiandolari” risulta l’esame di primo livello potendosi, peraltro, avvalere anche di ulteriori implementazioni tecnologiche ed in particolare del color power Doppler e dell’elastografia (per quest’ultima nel solo Centro di Studio Lancisi a cura del prof.Solivetti). TALE METODICA permette di “caratterizzare” mediante ultrasuoni le nodularità mammarie e, senza alcun effetto negativo per la paziente, riesce a dare precise informazioni riguardo la eventuale “durezza” del nodulo legata, in una elevata percentuale di casi, a patologia di tipo tumorale.
Qualora vi siano “dubbi” interpretativi si ha, oggi, la possibilità di eseguire esami di secondo livello primi fra tutti la RMN (risonanzamagnetica) con mezzo di contrasto ed eventuali approfondimenti mirati tramite prelievo citologico o bioptico. È, quindi, indispensabile, visto anche l’abbassarsi della soglia di età nella quale le donne sono colpite dal carcinoma mammario e dall’aumento dell’incidenza della patologia tumorale stessa, eseguire controlli periodici mediante auto palpazione del seno, ecografia mammaria con sonda ad alta defi nizione associata, dopo i quarant’anni, alla mammografia la quale avvalendosi, oggi, anche della tecnica digitale permette, riducendo drasticamente l’esposizione ai raggi X, di ottenere una resa diagnostica estremamente sensibile e affi dabile. In tale ambito si inseriscono anche le metodiche interventistiche che spaziano dall’agoaspirato con ago sottile guidato dalla ecografi a, alla biopsia sotto guida ecografi ca e alla biopsia chirurgica.
L’indicazione ad effettuare un approfondimento mirato nasce ad esempio laddove, eseguendo un esame ecografi co del seno si riscontri un nodulo con caratteristiche dubbie e quindi non palesemente benigno. È BUONA NORMA eseguire un prelievo con ago sottile che è di certo il meno traumatico e rappresenta l’approccio di primo livello (ossia il primo da fare ma non il più risolutivo) con una buona sensibilità ed un disconfort pressoché assente da parte della paziente. In casi selezionati si rendono necessarie altre tecniche in qualche modo più invasive. Ci sono dei rigorosi criteri che guidano il clinico ed il diagnosta nell’esecuzione delle suddette manovre operative che devono essere eseguite esclusivamente da personale altamente qualifi cato affi nchè nel caso vi fosse una diagnosi di malignità non si determini la “contaminazione” tumorale dei tessuti attraversati dall’ago stesso.
Siamo riusciti a dotarci di molte “armi” diagnostiche contro il tumore al seno; l’effi cacia diagnostica ed i progressi terapeutici che riescono, in molti casi, a determinare la completa risoluzione del quadro tumorale sono affi dati, ancora, però, alla precocità nella quale tali “armi” devono essere usate!
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