Ecografia dei grossi vasi retroperitoneali

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Descrizione

Preparazione
Al fine di ottimizzare l’esecuzione dell’esame è richiesta al paziente una preparazione preliminare alla stessa. Di fatto, è opportuno che il paziente segua un digiuno esclusivamente di 8 ore. Inoltre, è bene precisare che proprio grazie all’utilizzo di apparecchiature di ultima generazione (utilizzate nei centri Artemisia Lab) non è più necessario che il paziente segua dei giorni di dieta preliminare all’esame. Nelle 8 ore di digiuno, in ogni caso, il paziente può comunque bere acqua. (escludendo bevande a base di teina o caffeina).

 

L’ecografia dei grossi vasi retroperitoneali utilizza una sonda a media frequenza (3.5 MHz) la quale, posta a contatto della regione addominale, in posizioni diverse da sdraiati, esplora:

  • aorta
  • cava
  • tripode celiaco
  • vasi mesenterici superiori, renali e iliaci comuni ed esterni

Si tratta di un esame assolutamente non fastidioso per il paziente. La durata dell’esame volto all’esplorazione di tutti i vasi dipende dalla problematica che viene riscontrata riscontrata, quindi lo stesso, può durare da un minimo di 10 minuti ad un massimo di mezz’ora.

Perché la si fa e quali informazioni fornisce

L’ecografia dei grossi vasi retroperitoneali è necessaria al fine di dimostrare con grande accuratezza e precisione l’eventuale presenza di aneurismi, trombosi, aterosclerosi. Tale esame si completa con l’uso del Doppler pulsato e del Color – Power Doppler, i quali, permettono di valutare in maniera accurata le caratteristiche flussimetriche dei vari distretti esplorati. E’ bene precisare, inoltre, che l’esame non sostituisce l’angiografia digitale.

In quale misura questo esame dipende dall’esperienza e dalle capacità dell’operatore

L’esame dipende dall’esperienza e dalle capacità dello specialista in misura totale. L’esame deve essere affidato esclusivamente ad un operatore molto esperto. Solitamente un medico internista o un radiologo che abbia seguito un training specifico. Si richiede un operatore profondamente avvezzo all’uso del Doppler. E’ inoltre richiesta una profonda conoscenza della fisiopatologia e sulla storia naturale delle affezioni dei vasi.

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