Ecografia dell’esofago, dell’antrogastrico e delle anse intestinali

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Descrizione

Informazioni
Ecografia dell’esofago
L’esofago é un “tubo” che congiunge la faringe, cioé la parte posteriore della cavità buccale, con lo stomaco per il passaggio di cibi. Decorre posteriormente alla trachea.

Le seguenti alterazioni esofagee sono di interesse ecografico: ispessimenti di parete per fattori cronici o tumori sia benigni che maligni;

Sintomi: variabili, da niente, a difficoltà nella deglutizione, sia per i cibi solidi che liquidi a seconda dei casi; a volte dolore retrosternale accentuato dalla deglutizione; vomito, rigurgito; dilatazioni dell’esofago generalmente conseguenti ad alterazioni congenite; la diagnosi é precoce (ma non sempre) dopo la nascita.

L’Ecografia dell’esofago condotta mediante sonda a media frequenza da 3.5-5 Mhz ed anche con sonda ad alta frequenza da 10 MHz permette di diagnosticare ispessimenti delle pareti generalmente conseguenti a cause tumorali. In mani esperte potranno essere visti anche i diverticoli esofagei, piccole estroflessioni del lume principale che causano, a seconda della sede e delle dimensioni, difficoltà nella deglutizione o rigurgito di materiale alimentare soprattutto in posizione sdraiata. L’esofago ha poi una sua porzione intratoracica non ben valutabile all’ecografia standard, ed una parte addominale che potrà essere studiata con l’approccio addominale.
Fino a pochi anni fa, l’ecografista volutamente tralasciava lo studio del tratto gastroenterico; il miglioramento delle apparecchiature ed il sempre crescente bagaglio conoscitivo dell’operatore, ha permesso, nel nostro centro, di approfondire l’utilizzo di questa metodica per identificare tra le altre patologia ad esempio l’ernia iatale, caratterizzata da uno scivolamento sia su base congenita che acquisita dello stomaco verso l’alto con conseguente reflusso di succo gastrico nell’esofago e irritazione della sua mucosa. Con l’ecografia si potranno studiare le pareti gastriche e la loro stratificazione identificando ispessimenti patologici caratteristici di tumori sia benigni che maligni o semplicemente porre indicazione ad eventuali approfondimenti diagnostici in caso di ispessimenti con caratteristiche flogistiche.

Intestino
Per le sue porzioni e cioè per il duodeno, per l’ileo, per il colon e per il retto, valgono a grandi linee le stesse considerazioni fatte precedentemente, anche se le patologie risultano essere differenti da quelle gastriche.
Si potranno osservare i diverticoli, piccole estroflessioni della parete del colon, ispessimenti di parete. E’ il caso dei tumori intestinali di dimensioni anche piccole ma non microscopiche, di infezioni o patologie autoimmunitarie come la rettocolite ulcerosa, l’appendicite, la ileite terminale o morbo di Crohn. L’ausilio del color e del power Doppler rappresenta un ulteriore mezzo a nostra disposizione per valutare il tipo di vascolarizzazione della parete ed orientare verso una sempre più precisa diagnosi e rappresentare un indispensabile strumento non invasivo nel follow-up.
L’ecografia dell’antro gastrico e delle anse intestinali rappresenta un valido strumento di primo livello nello studio delle patologie del tubo gastroenterico ma integra e non sostituisce, metodiche più specifiche ed “invasive” come il clisma opaco e la rettocolonscopia.
Il retto a volte non ben visualizzato dalla via esterna, lo potrà essere con le metodiche ecografiche transrettale e transvaginale.

In quale misura questo esame dipende dall’esperienza e dalle capacità dell’operatore
In maniera assoluta, esclusivamente deve essere eseguita da un medico internista che abbia una esperienza specifica ed una profonda conoscenza della fisiologia e della patologia del tratto gastroenterico.

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