Cos’è la Visita Reumatologica?
La visita Reumatologica è una visita medica specialistica che ha lo scopo di identificare malattie acute o croniche a carattere infiammatorio, degenerativo o metabolico. Le principali categorie di interesse sono rappresentate dalle grande famiglie delle Artriti, Connettiviti, Artrosi, Osteoporosi.
Si tratta di malattie sistemiche, dove svolge un ruolo importante il sistema immunitario, nelle quali si determina un danno a carico di diversi organi od apparati (sistema muscolo scheletrico, cuore, polmoni etc.).
La genesi è multifattoriale, quindi, dipendente in parte da fattori genetico costituzionali e in parte da fattori ambientali. Le modalità di esordio possono essere quanto mai variegate e complesse.
Cosa fa il medico Reumatologo?
Il medico Reumatologo nell’ambito della visita, deve raccogliere un’accurata anamnesi dei principali sintomi riferiti dal paziente e integrarli con la storia clinica, terapie praticate, familiarità e stile di vita.
Particolare attenzione dovrà essere rivolta alle caratteristiche del dolore alle articolazioni, che solitamente è il primo sintomo che porta il paziente dal medico, accompagnato dalla ridotta mobilità articolare, ma anche ad altri sintomi più generali come febbre stanchezza, manifestazioni cutanee.
Attraverso l’esame clinico generale e articolare, il medico sarà in grado di valutare se si tratta di patologie a carattere infiammatorio o degenerativo: nel primo caso si fa riferimento alle artriti propriamente dette, mentre nel secondo caso si fa riferimento più propriamente a condizioni di artrosi.
Le articolazioni possono presentarsi dolenti e tumefatte, o altresì il dolore può riguardare specifici distretti muscolari o segmenti della colonna vertebrale. Quest’ultima in particolare può essere interessata da patologie che riguardano i dischi intervertebrali, come nel caso della Spondiloartrosi od i corpi vertebrali, che possono risultare ridotti in altezza come nel caso dell’Osteoporosi.
Il sospetto clinico andrà integrato con la prescrizione di una serie di esami ematochimici atti a valutare la condizione di infiammazione sistemica e l’ eventuale presenza di autoanticorpi (fattore reumatoide, anticorpi antinucleo , anti Dna) markers specifici di malattia , nonché di esami radiologici delle articolazioni e con l’ecografia muscolo tendinea .
Ciò consentirà al medico di stabilire una terapia adeguata al fine di:
- controllare la sintomatologia infiammatoria,
- bloccare o rallentare la progressione della malattia,
- recuperare la funzionalità articolare,
- prevenire e correggere le deformità articolari.
In associazione alla terapia sistemica, lo specialista potrà effettuare, qualora necessario, l’artrocentesi dell’articolazione infiammata (svuotamento del liquido formatosi nell’articolazione) o l’eventuale infiltrazione intra-articolare di farmaci (in genere cortisone) al fine di ridurre il grado di infiammazione.