La Psoriasi è una patologia infiammatoria della pelle. Si tratta di una malattia cronica, progressiva, non contagiosa che può presentarsi in forme estese e gravi, con possibile coinvolgimento di altri organi. Primi sintomi sono la pelle secca che tende a spaccarsi e sanguinare, macchie rosse, bruciore, prurito.
La progressione della malattia è caratterizzata da un’aumentata proliferazione epidermica che si manifesta generalmente con placche eritematoso-squamose, di forma rotondeggiante o ovale, dai margini netti, localizzate principalmente sulle superfici di gomiti e ginocchia, nella regione lombosacrale, sul cuoio capelluto e nelle regioni palmo-plantari.
I sintomi della patologia possono, comunque, quanto a intensità e tipologia, variare da persona a persona in base alla gravità e al tipo di psoriasi. Anche l’impatto sulla qualità di vita varia da persona a persona. La maggior parte delle persone attraversa “cicli” di acutizzazione dei disturbi legati alla malattia, con l’intensificazione dei sintomi di durata variabile, seguita da un miglioramento.
Le sedi epidermiche più colpite da psoriasi, giova ripetere, sono il cuoio capelluto, i gomiti, le ginocchia e il solco gluteo. Possono però essere interessate anche la pianta dei piedi e il palmo delle mani, le sopracciglia, le ascelle, l’ombelico e la regione perianale. La malattia può colpire anche le unghie (provoca depressioni irregolari, ispessimento, onicolisi e sfaldamento della placca ungueale), le mucose e la regione vicino agli occhi (psoriasi oculare). Le placche si presentano sollevate sulla pelle e hanno grandezza variabile: possono avere dimensioni di pochi centimetri o interessare gran parte della superficie corporea per la confluenza di lesioni contigue.
Come premesso, alcuni individui possono inoltre sviluppare una patologia grave con coinvolgimento di altri apparati, come in particolare l’apparato osteoarticolare, con compromissione delle articolazioni (artrite psoriasica: si manifesta tipicamente con dolore, gonfiore e rigidità articolari).
I vari tipi di psoriasi
È possibile identificare 6 sottotipi di psoriasi: a placche, guttata, inversa (o delle pieghe), pustolosa, eritrodermica e artropatica. Queste ultime 3 sono considerate le forme più gravi.
I segni e i disturbi si differenziano a seconda della tipologia di psoriasi.
- Psoriasi a placche o volgare: forma più comune, caratterizzata da pelle secca, chiazze eritematose rosate o rosse, dai margini netti, ricoperte da squame bianco-argentee, di dimensioni e spessore variabili.
- Psoriasi guttata o eruttiva: piccole chiazze (papule) eritemato-squamose in tutto il corpo, più spesso localizzate su tronco e arti.
- Psoriasi inversa: lesioni eritematose lisce, a bordi netti, localizzate nelle pieghe cutanee quali ascelle, inguine, area genitale e ombelico.
- Psoriasi pustolosa: caratterizzata da pustole inizialmente biancastre, che spesso evolvono in croste giallastre. Esistono forme localizzate (a mani e piedi o in zona ungueale) e la forma generalizzata. In quest’ultima i sintomi iniziali prevedono la comparsa improvvisa di numerose pustole che poi confluiscono, raccogliendo pus, ai margini delle chiazze ed evolvono in croste. Spesso accompagnata da febbre e dolori.
- Psoriasi eritrodermica: caratterizzata da eritema ed edema diffusi, fissurazioni e distrofia delle unghie. Sovente accompagnata da prurito, senso di freddo, malessere, talvolta da febbre, perdita di peso, disidratazione e squilibri elettrolitici.
- Psoriasi artropatica: infiammazione osteo-articolare associata alla psoriasi. Nella maggior parte dei casi i sintomi della psoriasi precedono anche di anni il coinvolgimento articolare. Possono variare di molto le manifestazioni, il decorso e le articolazioni colpite.
Psoriasi: cause e terapia
L’eziologia della malattia è sconosciuta. Si ritiene che la sua insorgenza possa dipendere da molti fattori tra cui la predisposizione genetica. Fattori scatenanti ambientali che, impattando sul sistema immunitario, provocano una risposta infiammatoria, comprendono:
- Traumi;
- Ustioni solari;
- Infezioni (da HIV, da streptococc beta-emmolitico);
- Farmaci (beta-bloccanti, clorochina, litio, ACE-inibitori, indometacina, terbinafina e interferone-alfa);
- Stress emotivi;
- Consumo di alcol;
- Fumo di tabacco;
- Obesità.
La gravità della patologia si misura in base all’estensione delle lesioni, al grado di eritema, desquamazione e infiltrazione. Inoltre si misura anche in base alla risposta alle terapie e al grado di disabilità psicologica e sociale che comporta tale patologia a chi ne è affetto. Infatti le implicazioni estetiche, che possono manifestarsi in forma severa, provocano spesso disagio psicologico e sociale non indifferente.
Raramente è necessario eseguire un esame istologico (biopsia) per escludere altre condizioni patologiche. Le opzioni terapeutiche sono numerose, anche se non completamente risolutive. Tuttavia sebbene non si possa guarire dalla psoriasi che è una malattia cronica, i trattamenti farmacologici riescono a mantenerla sotto controllo e a prevenire a lungo le recidive. Il paziente attenendosi scrupolosamente alla terapia prescritta avrà il massimo beneficio da essa. Comunque va sempre ricordato di affidarsi e rivolgersi a specialisti del settore.
I trattamenti per le forme più lievi comprendono l’utilizzo di emollienti (creme o unguenti), farmaci topici (tra cui analoghi della vitamina D, retinoidi, derivati del catrame e corticosteroidi) e fototerapia. Nei casi più gravi, è necessario ricorrere all’assunzione di farmaci sistemici (metotrexate, ciclosporine o farmaci biologici).