attacchi di panico

Attacchi di panico: cosa sono? Che fare?

Disturbo da attacchi di panico, patologia frequente

Il disturbo da attacchi di panico è una patologia molto frequente. Questa particolare patologia può colpire entrambi i sessi anche se le statistiche dicono che il disturbo è più diffuso fra le donne.

Per molti anni la comunità scientifica ha sottovalutato il fenomeno, considerandolo un disturbo legato a problematiche di tipo psicologico.

Oggi, grazie anche alla risonanza magnetica funzionale, il disturbo da attacchi di panico è configurato come una vera e propria malattia, dovuta all’anomalo funzionamento di un’area cerebrale, considerata la centralina delle emozioni, conosciuta con il nome di Amigdala.

Come si manifesta il disturbo da attacchi di panico

Una delle caratteristiche principali di tale disturbo è la manifestazione improvvisa, L’attacco di panico può insorgere in condizioni di assoluto benessere dell’organismo, senza avvisaglie iniziali. Questo disturbo si manifesta quindi in maniera inaspettata.

L’attacco ha una durata di 15 o 20 minuti, sconvolgendo in maniera importante il soggetto: tachicardia, tremore, sensazione di angoscia e forte paura di morire.

Solitamente i soggetti coinvolti sono propensi a rivolgersi al pronto soccorso,

Cosa è importante fare

Nella patologia di attacchi di panico ha una fondamentale importanza la diagnosi precoce. È prevista una terapia farmacologica, spesso associata a quella psicologica, proprio in considerazione del fatto che il disturbo è attribuibile ad un’alterazione della produzione della serotonina.

Con la terapia farmacologica si prevengono gli attacchi, evitando che il paziente venga assalito da forte paura, spesso alimentata dalla “paura di aver paura”: una sorta di circolo vizioso in cui si avvita il paziente.

Le condotte di evitamento

La terapia evita quindi che l’attacco si ripeta ed agisce sulla manifestazione delle “condotte di evitamento”. Il paziente, infatti, a seguito degli attacchi di panico, tende a evitare quelle condotte familiari e ambientali per la paura che si manifesti l’attacco di panico.

Questo comportamento tende a far chiudere il soggetto in se stesso, in una sorta di recinto che, se non aperto con un supporto farmacologico e, quando occorre, con l’aiuto di una terapia cognitivo comportamentale, tende a cronicizzarsi, con ripercussioni fortemente negative sulla qualità della vita della persona.

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