Corso Teorico/Pratico di Accompagnamento alla Nascita e alla Genitorialità

Nell’ultimo ventennio in Italia si è assistito, senza dubbio, ad una riduzione netta dei rischi materno-infantili in ambito ostetrico. Tuttavia, nonostante la quasi totalità delle donne entri ormai in contatto con un operatore sanitario nei tempi raccomandati ricevendo un’adeguata assistenza pre, intra e post-natale, numerose indagini, condotte a livello nazionale al fine di valutare la qualità dell’ assistenza al percorso nascita, mettono in luce aspetti critici relativi all’appropriatezza dell’assistenza rispetto ad un evento di tale rilevanza psico-sociale.
Si registra una carenza di informazioni e conoscenze tra le donne che vengono ancora troppo spesso escluse dai processi decisionali.
A questo aspetto si accompagna una carenza di supporto psicologico e sostegno in particolar modo alla genitorialità, processo che deve essere maturato da parte di entrambi i partner nell’arco dei nove mesi di gestazione, nel periodo successivo alla nascita e all’allattamento, espressione più compiuta di un buon processo di empowerment.
La maggior consapevolezza della donna ed il recupero del suo ruolo di protagonista attivo nella gestione dell’evento nascita sono invece condizioni essenziali per garantire un’ assistenza ottimale, non invasiva e di prevenzione relativamente ai rischi pre, intra e post-partum, siano essi di natura strettamente fisica o di natura psico-fisica.
Numerosi studi ormai hanno identificato nei corsi di accompagnamento alia nascita e alla genitorialità il mezzo migliore per raggiungere tale consapevolezza nella coppia.
La Letteratura conferma che una maggior conoscenza comporta un maggior “controllo” sull’evento nascita, evento che proprio per la sua unicità e novità potrebbe generare preoccupazioni ed ansia.
E’ scientificamente dimostrato che le donne che frequentano i corsi di accompagnamento alla nascita hanno:

  • Una minore percezione del dolore durante il travaglio data dalla consapevolezza di cosa sta succedendo.
  • Una maggiore consapevolezza sulla scelta del luogo del parto e la possibilità di vivere il parto in modo attivo.
  • Un minor rischio di taglio cesareo.
  • Minor rischio di vivere disagi emotivi subito dopo la nascita ( si parla di Baby Blues: un disturbo frequente e transitorio dopo parto che insorge in circa il 70% delle puerpere 2-3 giorni dopo il parto, e rappresenta un corteo sintomatologico costituito da alterazioni dell’umore, ansia, tristezza, irritabilità, facilità al pianto, agitazione immotivata nei confronti del neonato, del partner, dei familiari in genere, inclusi altri figli…)
  • Minor rischio di disturbi depressivi maggiori dato da un intervento preventivo di presa di coscienza delle proprie capacità e possibilità dei cambiamenti a cui si andrà incontro, delle possibili soluzioni, ma soprattutto dato dalla certezza di ritrovare nell’ equipe un punto di riferimento e un continuum assistenziale anche nel dopo-parto
  • Allattamento precoce (fattore direttamente connesso con il successo dell’allattamento stesso) e aumenta anche il numero di quelle che fanno un allattamento esclusivo durante la degenza e tino ai 3 mesi ed oltre
  • Minore numero di gravidanza indesiderate dopo il parte

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