Nausea e sazietà precoce: possibile Ulcera Peptica

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L’ulcera peptica, avente segnali d’allarme quali nausea, sazietà precoce ed altri che approfondiremo in seguito, è una lesione della mucosa dello stomaco (ulcera gastrica) o del duodeno, ovvero della prima porzione dell’intestino tenue (ulcera duodenale), ovvero anche della parte inferiore dell’esofago, spesso associata quest’ultima al reflusso gastroesofageo cronico (ulcera esofagea).

Si definisce “peptica” (da “peptikòs”: digestivo) anche in assonanza con il termine pepsina, sostanza enzimatica che interviene nel processo digestivo. L’ulcera gastrica non deve essere confusa con la gastrite, patologia dovuta all’ infiammazione delle pareti dello stomaco che tuttavia nel tempo può portare ad un’ulcerazione.

L’ulcera peptica  è la forma di ulcera maggiormente frequente. Infatti essa rappresenta il 98% dell’intera patologia ulcerosa. E’ una malattia di notevole rilevanza sociale.  Quella duodenale può colpire individui in età meno avanzata, mentre l’ulcera gastrica interessa con più frequenza chi è più in là con l’età.
Una percentuale compresa tra il 5% ed il 10% degli italiani soffre di ulcera peptica.

L’ulcera si forma nel momento in cui si rompe, per varie cause,  l’equilibrio tra fattori “aggressivi” quali gli acidi dello stomaco, e fattori “protettivi”. I fattori aggressivi sono la pepsina e l’acido cloridrico, presenti nel succo gastrico, mentre i fattori protettivi sono:  uno strato di muco,  di bicarbonati e di  altre sostanze prodotte da cellule specializzate dello stomaco.  Tali sostanze formano una barriera di protezione atta a    difendere la mucosa gastrica. L’acido cloridrico e la pepsina sono tra i responsabilli dell’insorgenza dell’ulcera. Infatti in assenza di secrezione acida (acloridria) è dimostrato che l’ulcera non insorge.

Gli stress emotivi,  l’abuso di caffè o di alcool, il fumo di sigaretta,  l’alimentazione eccessiva (soprattutto basata su  cibi piccanti) e l’uso di farmaci corticosteroidi e antinfiammatori non steroidei (Fans), specialmente l’aspirina,   aumentano il rischio  di insorgenza dell’ulcera. Associato a forme di gastrite è l’ Helicobacter pylori, batterio in grado di sopravvivere in ambiente acido; le ricerche  e gli studi clinici hanno confermato la sua importanza quale responsabile delle lesioni infiammatorie proprie dell’ulcera peptica. Pertanto la sua eradicazione è necessaria per la cura e la  profilassi. Più rare sono le ulcere gastriche causate da un tumore.

Dalla nausea al bruciore tra sterno e ombelico: principali sintomi

Tra i principali sintomi dell’ulcera peptica troviamo  dolore e bruciore tra sterno e ombelico, i quali si possono manifestare in momenti e situazioni differenti della giornata. Con l’ulcera duodenale i sintomi  si possono avvertire anche a digiuno.  Al contrario, se la lesione ha interessato la mucosa dello stomaco, i fastidi tendono a manifestarsi prevalentemente dopo i pasti. La durata può andare da pochi minuti a diverse ore (anche per tutta la notte).

I sintomi  si manifestano solitamente in corrispondenza dei cambiamenti stagionali. L’ulcera infatti è una tipica patologia ad intermittenza nel senso che si presenta a cicli con alternanza di periodi di apparente benessere a fasi di recrudescenza. E sono le stagioni intermedie, primavera e autunno,  i periodi in cui i sintomi della  patologia si ripresentano.

Tuttavia la presenza di ulcera  dello stomaco o del duodeno non è sempre accompagnata da disturbi. Circa il 75% di persone affette da ulcere peptiche, non avvertono sintomi oppure hanno sensazioni di pienezza dello stomaco, difficoltà a digerire e nausea, sintomi tipici della dispepsia. Altri sintomi, meno frequenti, sono  il vomito, la perdita di appetito, il dimagrimento, l’anemia dovuta al sanguinamento interno non trattato e la presenza di sangue occulto nelle feci.

Ulcera peptica: diagnosi e cura

Quando si sospetta la presenza di un’ulcera  è necessario effettuare la esofagogastroduodenoscopia (EGDS), al fine di escludere il dubbio di un tumore, il quale può manifestarsi con i medesimi sintomi. Questo esame si effettua introducendo un tubo, dotato di telecamera,  attraverso la bocca o il naso, per poi raggiungere lo stomaco.

Per mezzo delle fibre ottiche è possibile osservare le pareti interne dello stomaco, consentendo di effettuare anche una biopsia, che consiste nel prelievo di una piccola parte di tessuto,  allo scopo di escludere la presenza di un tumore dello stomaco che può assumere un aspetto simile a un’ulcera . L’esame istologico del tessuto prelevato consente di evidenziare l’eventuale presenza dell’infezione da Helicobacter pylori o, come già detto,  di cellule tumorali.

Per quanto concerne la terapia medica si basa sull’uso di vari farmaci. Occorre sempre rivolgersi ad esperti per individuare la terapia maggiormente idonea al paziente. In genere le ulcere guariscono entro un mese o due, seguendo lo specifico trattamento farmacologico prescritto dal medico. In presenza di Helicobacter pylori è necessaria una terrapia antibiotica.  La terapia chirurgica, in passato molto impiegata, trova invece ormai indicazione solo per il trattamento di complicanze gravi e non superabili (perforazione, stenosi pilorica, emorragia non controllabile con terapia medica o endoscopica).

 

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